Edifici e architettura di Ostia

[Foto: Matteo Staltari | Some rights reserved]

Viaggio nelle architetture d’epoca da Paolo Orlando a Mussolini

Una passeggiata nel cuore della città balneare svela inediti scenari negli edifici pubblici e nelle costruzioni private. Un itinerario che consigliamo vivamente alla scoperta di scorci stilistici particolari. Il centro di Ostia, infatti, è caratterizzato da costruzioni risalenti ai primi decenni del XX secolo. Come abbiamo anticipato, durante il fascismo, in particolare Benito Mussolini – che sull’onda delle iniziative e dei progetti di sviluppo della città di Paolo Orlando voleva recuperare a questa spiaggia il primato di mare di Roma – incoraggiò i più famosi nomi dell’architettura dell’epoca a condurre esperimenti di progettazione moderna in particolare nella zona del lungomare. Questo itinerario offre una panoramica di tipologia architettonica che parte dai primi del novecento per arrivare ai giorni nostri.

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[Foto: Federica Sequi | Some rights reserved]
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Alcuni esempi importanti di queste pregevoli architetture sono andati purtroppo distrutti durante la seconda guerra mondiale: l’incredibile Stabilimento Roma, di Giovan Battista Milani (1922 1924), realizzato sulla scia del rinnovato interesse per gli scavi archeologici della vicina Ostia Antica; anche la stazione ferroviaria di Marcello Piacentini (1921-1922) subì la demolizione da parte dei tedeschi come pure il Pontile del Littorio (1940) e altri edifici.

Già all’uscita della moderna stazione Lido Centro non si può fare a meno di notare, proprio di fronte al piazzale, la sagoma austera della chiesa di Regina Pacis.

Chiesa di Regina Pacis (Giulio Magni)

regina pacis ostia
[Foto: Federica Sequi | Some rights reserved]
La chiesa sorge su un piazzale al quale si accede sia da due rampe stradali che da una scalinata. Progettata dall’architetto Giulio Magni, fu terminata nel 1928 e si ispira alle basiliche classiche anche se la cupola ottagonale è invece di impronta rinascimentale.


La facciata del Duomo di Ostia guarda in direzione della costa quasi a suggellare un forte legame fra la città e il suo mare formando un triangolo ideale con lo stabilimento Roma, e il Palazzo del Governatorato. Di pregevole fattura i recenti affreschi sull’altare del pittore lidense Mario Rosati oltre alla tomba dell’architetto Paolo Orlando.

Palazzo del Governatorato (Vincenzo Fasolo)
Affacciati dal piazzale di Regina Pacis a sinistra, lungo corso Regina Maria Pia, e di fronte, in via Celli, si notano le linee di edifici d’epoca richiamanti il decò internazionale post-liberty (fa eccezione la Caserma dei Vigili del Fuoco di via Celli, 1936). A destra della visuale, invece, si può godere del profilo del Palazzo del Governatorato, ad opera dell’architetto Vincenzo Fasolo, sede attuale del Municipio, in piazza della Stazione Vecchia (1924-26). In stile veneto e temperamento romantico (decorazioni di B. Calzolai), può essere definito una sorta di barocchetto policromo.

Piazzale della Posta (Angiolo Mazzoni)
Proseguendo nella passeggiata, un po più a nord di piazza della Stazione Vecchia si apre il Piazzale della Posta sul quale si affaccia l’omonimo edificio. Il palazzo della Posta, di Angiolo Mazzoni (1933-34), può essere considerato un esempio di architettura razionalista per l’armonia che si crea con la forma circolare dell’impianto e il corpo centrale a pianta geometrica.

[Foto: Jacqueline Poggi  | Some rights reserved]
[Foto: Jacqueline Poggi | Some rights reserved]
Splendida la fontana delle Sirene (arch. Martinuzzi) recentemente restaurata insieme al particolarissimo sistema di illuminazione con lampade di vetro di Murano che intervallano le originalissime colonne del portico, costruite in mattoncini e riproducenti la corteccia di un pino.

Villini Rossini
Imboccando via della Marina e di qui via Lucio Coilio, si raggiunge piazza Anco Marzio, salotto-giardino di Ostia. In particolare, le architetture che attraggono l’attenzione del visitatore rivolto verso il mare: sono a sinistra il cosiddetto Palazzo del Pappagallo e a destra, i Villini Rossini. Questi ultimi in colore rosso ocra possono riportarsi all’Art Decò come anche il complesso di case popolari tra Corso Duca di Genova e via della Paranzella, di Camillo Palmerini (1926 -1927) e un altro edificio di via Lucio Coilio, realizzato dall’ arch. Ambrosini nel 1929. Il futurismo è presente nell’ardita architettura del Palazzo del Pappagallo di Mario Marchi (1929) in piazza Anco Marzio dai colori accesi (rosso, giallo e verde) e nella struttura degli aguzzi balconi. Anche la palazzina davanti al Pontile è dello stesso autore.

Il Pontile
Il Pontile, situato a meno di cento metri da piazza Anco Marzio, sul lungomare, è un altro monumento che appartiene alla tradizione del Lido. Ricostruito nel 1982 sul medesimo piano di quello realizzato nel 1940, lungo 95 metri e largo 12, rappresenta l’affaccio simbolico di Roma sul mare.

Ex Colonia marina Vittorio Emanuele III (Vincenzo Fasolo)
Procedendo su lungomare Paolo Toscanelli verso Ponente, a circa 400 metri si scopre l’ex Colonia Vittorio Emanuele III, opera di Vincenzo Fasolo (1927/30), Su un fronte di 200 metri è suddivisa in un corpo unico nella zona di levante e in quattro “pettini” perpendicolari alla linea di costa. All’interno trovano ospitalità diversi uffici quali la caserma dei vigili urbani, successivamente trasferita presso altra sede, i servizi assistenziali della Caritas e sant’Egidio, la biblioteca comunale Elsa Morante, il Teatro del Lido e l’ostello per giovani della Litus. Alle sue spalle una struttura di rilievo è costituita dalla scuola elementare di impronta razionalista “Fratelli Garrone” in corso Duca di Genova, di Ignazio Guidi (1934).

Edifici a Levante

[Foto: Federica Sequi | Some rights reserved]
[Foto: Federica Sequi | Some rights reserved]

Dalla stazione “Lido centro” si può raggiungere la zona di via delle Fiamme Gialle dove si trovano altre interessanti realizzazioni architettoniche. In particolare, si tratta di esempi rigorosi dello stile littorio maturo: la caserma “Italia” della Guardia di Finanza, già “IX Maggio”, (Corrado Viettone, 1938), e l’adiacente collegio nautico “IV Novembre” (1934-1937) che restaurato dopo il 2000 ospita attualmente la Polizia Tributaria. All’interno di due sale si possono ammirare opere di Lorenzo Viani che visse gli ultimi anni e morì a Ostia nel 1936. Altri due progettisti di valore internazionale hanno lasciato loro creazioni a Ostia: Luigi Moretti e Adalberto Libera.

Moretti fu considerato un architetto del regime fascista e nel dopoguerra poté continuare a lavorare all’estero. Di sua progettazione molte palazzine di Ostia tra cui le palazzine di Corso Regina Maria Pia all’angolo con via Celli e in viale della Pineta realizzate tra il 1929 e il 1937). Moretti è anche autore del progetto dello stabilimento balneare “Caio Duilio”, (oggi Il Capanno), datato 1937.

Adalberto Libera
[Foto: Giorgio Muratore | Some rights reserved]
Molto presente ad Ostia anche Adalberto Libera, figura importante del Razionalismo italiano. L’architetto realizzò due villini sul Lungomare e altri due gemelli su viale della Vittoria, questi ultimi realizzati per un concorso della società immobiliare Tirrena. La bellezza di questi edifici deriva dalla linea pulita e sintetica interrotta solamente dalla estrusione dei balconi che ricorda vagamente una nave.

Fra le architetture del secondo dopoguerra citiamo lo splendido stabilimento Kursaal progettato da Attilio Lapadula nel 1950, al quale Pierluigi Nervi fornì un apporto realizzando la sala circolare e il trampolino di ardita concezione (1952), famoso anche per essere apparso in un numerosi film degli anni ’50 e ’60, in una tessera telefonica nel 1995 e nei francobolli postali nel 2002 a cinquant’anni dalla costruzione. Nel 1974 fu demolito e nel 1998 ricostruito sullo stesso modello ma realizzato con materiali diversi quale il legno lamellare.

[Foto:  Matteo Staltari | (CC BY-SA 2.0)]
[Foto: Matteo Staltari | Some rights reserved]

Notevole il Palazzetto dello Sport (PALAFIJLKAM) a Castelfusano di Paolo Morelli e Renato Papagni, (1986-1990), che ospita anche campionati di arti marziali la cui struttura ricorda una grande vela verde. Gli stessi progettisti sono anche gli autori del PalaAscom (1988-89), il centro servizi in vetro e mattoni romani sul lungomare Paolo Toscanelli 52. Di Paolo Morelli è pure il progetto del centro commerciale “Gli aquiloni” (1999) mentre l’ingegnere Renato Papagni si è felicemente cimentato nella rivisitazione dello stabilimento balneare “Tibidabo”, oggi “Le dune”, il cui corpo centrale è stato convertito a centro sportivo polivalente con piscina coperta e sale fitness. Fa parte del patrimonio architettonico del Lido anche l’Autosalone Tirrena Auto (1998/2000) realizzato in via del Mare, via delle Gondole dall’architetto Giuliano Fausti, costruito in acciaio e vetro con finiture in rame. Dello stesso autore il Parco dello Stagno in via di ultimazione in via Mar dei Sargassi.

Fa parte del patrimonio architettonico del Lido anche l’Autosalone Tirrena Auto (1998/2000) realizzato in via del Mare, via delle Gondole dagli architetti Giuliano Fausti e Flavio Coppola, costruito in acciaio e vetro con finiture in rame e tessere di vetro di murano, autori anche del Punto Verde Qualità Parco dello Stagno in via Mar dei Sargassi. Di questo Flavio Coppola e Marco Ischiboni firmano la versione attuale dell’edificio Virgin.

Centro Habitat Mediterraneo
A ridosso delle strutture portuali è stata realizzata un’oasi naturalistica gestita dalla Lipu (Lega Protezione Uccelli), il Centro Habitat Mediterraneo, oggetto di visite guidate degli studenti e sede di un centro di riabilitazione per volatili feriti.


Autore: Stefano Lesti

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