Il Culto di Mitra a Ostia

[Foto: Francesco Trimarchi | All rights reserved]

Il Culto di Mitra e il Natale Cristiano

Il dio Mitra impersonava i valori di forza, coraggio e lealtà e tra il I e il II secolo dopo Cristo era particolarmente celebrato a Ostia sia tra i soldati che tra i mercanti provenienti da Oriente. A Ostia antica è ancora visitabile il più grande mitreo pubblico mai rinvenuto in Europa.

Le origini e il significato del culto mitraico nell’impero romano sono controverse. Per alcuni è la trasposizione del culto persiano di Mitra, una delle divinità della triade Ahura Mazda, Anahita, e Mitra. Ahura Mazda è in genere considerato il Dio creatore, Anahita, ex Grande Madre, è la Dea della natura che fa crescere le piante e nutre le creature, Mitra è il Dio che distrugge permettendo il nuovo ciclo. Forse questo ha fatto di lui un Dio dei guerrieri.

Il Mitreo della Casa di Diana a Ostia antica
L’altare del Mitreo della Casa di Diana a Ostia antica [Foto: Gerard Huissen]

Per altri Mitra affronta il Dio Sole e lo sconfigge. Il Sole allora stringe un patto di alleanza col Dio donandogli la corona raggiata. In un’altra impresa, Mitra cattura il Toro e lo conduce in una caverna. Ma il Toro fugge e il Sole, memore del patto, manda al Dio un corvo messaggero con il consiglio di ucciderlo. Grazie all’aiuto di un cane, Mitra raggiunge il Toro, lo afferra per le froge e gli pianta un coltello nel fianco. Dal corpo del toro nascono tutte le piante benefiche per l’uomo, dal midollo nasce il grano e dal sangue la vite.

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Mitreo delle Terme del Mitra
Il Mitreo delle Terme del Mitra a Ostia antica [Foto: Francesco Trimarchi]

Ma Ahriman Dio del Male, invia un serpente e uno scorpione per contrastare questa profusione di vita. Lo scorpione cerca di ferire i testicoli del toro mentre il serpente ne beve il sangue, ma invano. Alla fine il Toro ascende alla Luna dando così origine a tutte le specie animali.

Il Mitreo dei Serpenti [Foto: Klaus Heese]
Il Mitreo dei Serpenti a Ostia antica [Foto: Klaus Heese]

Così, Mitra e il Sole suggellano la vittoria con un pasto che rimarrà nel culto sotto il nome di agape, ossia un banchetto cerimoniale, che si teneva solitamente in una stanza specifica del mitreo. In genere era a base di vino, acqua e pane, secondo uno schema molto simile a quello dell’eucarestia dei primi Cristiani. Al contrario di quello cristiano, il culto mitriaco era un culto per soli iniziati e il contenuto dottrinale è dunque quasi esclusivamente il prodotto di interpretazioni moderne.

Il Mitreo delle Sette Sfere a Ostia antica
Il Mitreo delle Sette Sfere a Ostia antica [Ricostruzione: Angelo Coccettini]

Il Mitraismo dilagò a Roma con il ritorno delle legioni dall’Oriente nel I secolo a.c. Come Dio delle armi e campione degli eroi, Mitra attrasse i soldati romani, che portarono il suo culto in Iberia, Britannia, e Dacia. Le testimonianze del culto romano di Mitra iniziano dai soldati romani del presidio di Carnuntum sul Danubio, nella provincia romana della Pannonia superiore. Questi soldati combatterono nelle rivolte a Gerusalemme dal 60 al 70 d.c. Ritornati in patria, riportarono il culto di Mitra, probabilmente nel 71 o 72. Ne fanno menzione sia Stazio che Plutarco. Nel 66 d.c. giunse a Roma il re armeno Tiridate, accompagnato da un folto gruppo di maghi e sacerdoti, legati al culto di Mitra e Nerone fu iniziato ai misteri mitraici. Intorno al II sec. d.c. il Mitraismo si propagò nell’esercito romano, ma anche tra commercianti e schiavi.

Solo a Roma più di 75 statue, 100 iscrizioni mitraiche, oltre a resti di templi ed altari in ogni parte della città e nel suburbio.

Mitreo della Planta Pedis [Foto: OA Picture Pool]
Il Mitreo della Planta Pedis a Ostia antica [Foto: Ostia Antica Picture Pool]

Nel III secolo, il culto di Helios e Mitra iniziarono a fondersi nel culto del Sol Invictus; nel 274 l’imperatore Aureliano (la cui madre era una sacerdotessa del Sole) rese ufficiale il culto costruendogli un nuovo tempio e dedicandogli un nuovo corpo di sacerdoti (pontifices solis invicti): l’imperatore attribuì al Dio le sue vittorie in Oriente.

La diffusione del Cristianesimo all’interno dell’Impero, sostenuta dal favore di Costantino, contribuì alla caduta, nonostante ne assorbirono parecchie caratteristiche e rituali. L’imperatore Giuliano, iniziato ai misteri mitriaci, cercò di restaurare il culto e di limitare l’avanzata del cristianesimo, e l’usurpazione di Flavio Eugenio fece altrettanto, ma il decreto stilato da Teodosio nel 391, che vietava qualsiasi culto non cristiano, sancì la fine del Mitraismo. Tarde sopravvivenze del culto mitriaco si possono trovare fino al V secolo in alcuni luoghi delle Alpi e nelle regioni orientali. La religione cristiana avversò il mitraismo come il concorrente più pericoloso e a Roma, sopra i mitrei saccheggiati e distrutti, eresse chiese e basiliche. I festeggiamenti per la nascita di Mitra avvenivano il 25 dicembre. La Chiesa ha accettato solo nel IV secolo, nel 335 d.c., questa data come nascita di Cristo, per sovrapporla a quella di Mitra che sarebbe assurto in cielo a 33 anni, da dove continuerebbe a proteggere gli esseri umani.

Stefano Lesti – ricerca | documentazione | text

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