Il sistema dunale del Litorale romano

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E’ un autorevole organismo scientifico, l’Istituto Nazionale di Botanica, ad attribuire al sistema dunale che si snoda lungo la via Litoranea di Ostia caratteristiche di unicità in Italia. E non è un caso che questo sia considerato un sito ambientale di alto interesse comunitario dall’Unione Europea. I cumuli di sabbia con la vegetazione relativa sono situati a Castel Porziano nell’attuale tenuta del Presidente della Repubblica, sulle spiagge libere di Castelporziano e di Capocotta per una lunghezza di 9 Km.

La duna ha un ecosistema particolarissimo costituito dalle cosiddette piante “pioniere”, ossia piante di solito striscianti e cespugli che hanno un apparato radicale profondo e resistente alla salsedine. La vegetazione dunale ha l’importantissimo compito di trattenere i cumuli di sabbia, le dune, che altrimenti sarebbero continuamente spostati dal vento che danneggerebbe anche il bosco retrostante. Tra le varie specie vegetali presenti sulla duna una delle più peculiari è il giglio marino, protetto da una legge regionale del 1975. Sono presenti anche varie specie di lecci, ginepri e asparagi selvatici: aironi, gabbiani, quaglie, usignoli, donnole, conigli selvatici, istrici, volpi, vipere e testuggini d’acqua ci vivono dentro.

Di grande successo e utilità è il progetto di salvaguardia di Capocotta adottato negli anni Novanta dal Comune di Roma che, per evitare il calpestio e quindi il danneggiamento delle dune, ha recintato il perimetro della spiaggia e realizzato cinque percorsi pedonali in legno con altrettante unità di servizio. Va sottolineato che in questo tratto di costa è stata collocata e regolamentata dall’amministrazione capitolina la prima spiaggia pubblica per naturisti, l’Oasi Naturista, situata all’altezza del km 9,000 dove la pratica del naturismo non è esclusiva e possono accedere sia gli amanti dell’abbronzatura integrale sia bagnanti in costume.

Tra il verde della macchia mediterranea e il profumo delle resine che straripano dagli alberi nelle pinete, si può godere della presenza di rovine archeologiche, testimoni di un passato glorioso per questo estremo lembo di Roma antica. E’ soprattutto il parco di Castelfusano a svelarci il fascino dell’archeologia avvolta dalla natura, quasi a proteggerla da sguardi indiscreti e profani. Ma altre vestigia sono conservate anche nella zona di Pianabella e Procoio, aree a vocazione agricola situate tra Ostia e Ostia Antica, in un territorio a ridosso di via di Castelfusano, nei pressi del cimitero di Ostia Antica. E’ qui che si può scorgere, ad esempio, la cosiddetta Necropoli di Pianabella, un nucleo romano non completamente scavato, protetto da una recinzione e non aperto al pubblico.


AUtore: Stefano Lesti

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